La Settimana Santa si apre ufficialmente con le Processioni Penitenziali delle confraternite
cittadine, che dalle rispettive chiese si recano in Cattedrale per la
esposizione e la adorazione del SS. Sacramento. I confratelli indossano un
saio bianco tenuto in vita da un cinto, solitamente dello stesso colore della
mantellina di raso, sopra c'è la Mozzetta, di colore diverso per ogni
confraternita e sulla quale è posto un prezioso stemma; unica eccezione è il
saio dell'Arciconfraternita del SS. Crocifisso interamente nero, come il
cappuccio, con cinto dello stesso colore e privo di Mozzetta. In segno di penitenza i
fratelli portano il volto coperto da un cappuccio bucato all'altezza degli
occhi, e così vestiti, disposti dietro lo stendardo aperto al vento e tenuto dai
due confratelli più giovani della congrega, procedono in fila per due. Nel mezzo
del corteo avanza la Croce con l'Assistente Spirituale, seguono i dignitari
della confraternita, priore ed assistenti, i quali precedono il popolo che
partecipa al rito cantando. Andando verso la Cattedrale, dopo l'intonazione
lenta e grave del Parroco assistente, che accenna le prime note del versetto, i
confratelli cantano il Benedictus, il Cantico di Zaccaria (Luc.68-79)
più volte ripetuto durante il percorso. Giunti in Cattedrale, accolti dal suono
festoso delle campane, i confratelli, dopo la benedizione eucaristica ascoltano
un breve pensiero del sacerdote che li ha accompagnati, quindi fanno ritorno
alla loro sede, cantando questa volta il Te Deum. Nella sagrestia
della chiesa è tradizionale lo scambio degli auguri e la consumazione di un
taralluccio al pepe accompagnato dal buon Falerno o da un bicchierino di
vermouth.
Testo tratto da P. Perrotta, La
Settimana Santa a Sessa Aurunca, Ferrara, 1986
Le Processioni Penitenziali della Settimana Santa si svolgono nei seguenti giorni: